Molte sono state le rappresentazioni teatrali sui fatti di Genova e l’uccisione di Carlo… Possiamo ricordare in questa pagina solo quelle a cui abbiamo assistito.


Requiem per un ragazzo – prima rappresentazione Genova 01

di Carlo De Poi

Con Teresa Barattin, Simone Carnielli, Carlo De Poi, Paola Perin. Testimonianze raccolte da Carlo De Poi.

E’ la vigilia di Natale. Immagini, poesie, piccoli doni, fiori, sulla cancellata della chiesa in Piazza Alimonda si ostinano a testimoniare, sotto gli sguardi frettolosi dei passanti, la vita spezzata di Carlo, ammazzato alle cinque della sera.

Valigia, uno dei poveri di questa Genova del Terzo Millennio, continua a tenere in ordine il piccolo altare laico, a bagnare le piante, a spazzare il selciato. Mentre sistema le povere cose, racconta. Racconta di quello straordinario giovedì 19 luglio, pieno di musica e di colori, del corteo di migranti. Della trappola di quel maledetto venerdì 20 in cui Carlo è stato ucciso. E nel racconto emergono, come dalle profondità del mare che lui amava tanto, frammenti di vita di Carlo: lettere, poesie, testimonianze.

Collettivo di Ricerca Teatrale di Vittorio Veneto in collaborazione con Comitato Piazza Carlo Giuliani.


Missa Luba – in ricordo di Carlo Giuliani

Direzione Martinho Lutero

In collaborazione con Associazione culturale CORO CANTOSOSPESO, Fondazione Humaniter

Con la partecipazione di Mouna Amari e Mauro Pagani, Luis Agudo e Carlos Apache

Spettacolo di apertura del Forum Social Mundial di Porto Alegre 2002

Produzione PALCO sas

« Amare, essere amati.
Non dimenticare mai la propria insignificanza.
Non abituarsi mai alla violenza indicibile
ed alla volgare disparità della vita che ci circonda.
Non semplificare mai ciò che è complicato
e non complicare ciò che è semplice.
Rispettare la forza, mai il potere.
Soprattutto osservare.
Sforzarsi di capire.
Non distogliere mai lo sguardo. E mai mai dimenticare. »
da “Il dio delle piccole cose” di Arundhati Roy


Genova 01 – Gi Otto – prima rappresentazione italiana Genova 2003

testo e regia di Fausto Paravidino

Con A.Bellotto, E.Cambiale, I.Fusetti, F.Paravidino, F.Pepe, V.Saccinto, M.Taddei. Musiche di M.Cordovani.

Genova 01 è un’orazione civile scritta per il Royal Court Theatre di Londra. Il nucleo originale è un riassunto emotivo e stringatissimo di quelli che sono stati i fatti di Genova del 2001, scritto per un pubblico inglese, quindi poco informato. La drammaturgia è stata poi continuamente riscritta per rispondere all’esigenza di aggiungere particolari (nient’affatto secondari) che sono emersi col tempo.

Dei tragici fatti di Genova, che oscurarono la democrazia e assimilarono l’Italia a una dittatura del Sud America, molto si è discusso e molto si è documentato: film-inchiesta, documentari, libri. Eppure, la sensazione è che quel buco nero nella storia recente della nostra penisola – fra gli ultimi in ordine di tempo – rimarrà per sempre tale, iscritto d’ufficio nel lungo elenco dei casi archiviati e delle ingiustizie non riscattate. Il dramma di Paravidino ha dunque il merito di riportare all’interesse del pubblico un evento che l’11 settembre e le successive guerre – Afghanistan e, ora, Iraq – hanno in qualche modo prosciugato di rilevanza.

Nato originariamente come brevissimo atto unico, il testo ha assunto poi la veste formale di una tragedia classica, con prologo e cinque atti. Coerentemente a quella convenzione, in scena non accade nulla ma la cronaca degli accadimenti di Genova è semplicemente narrata dagli attori in scena. La struttura classica, nondimeno, è spezzata dal ricorso alla proiezioni di immagini che rafforzano con volti, gesti e – purtroppo – sangue, le nude parole.

Fondazione Teatro Due in collaborazione con Fandango


Con il tuo Sasso – prima rappresentazione Bacchereto (Prato), 2003

spettacolo-inchiesta sulle giornate di Genova scritto, diretto e interpretato da Riccardo Lestini

… perché questa cosiddetta “teoria del sasso” non è soltanto improbabile… è una teoria ridicola… e davvero ci sarebbe da ridere se un ragazzo di 23 anni non avesse perso la vita…
“Con il tuo sasso è il vero nodo cruciale di tutta quanta la mia carriera. A questo spettacolo, che mi piaccia o no, è legato il mio nome in maniera indissolubile. Per tutti, in ambiente teatrale, io sono l’autore-attore che ha parlato di Genova, l’attore di Genova… impossibile parlare di me o con me senza che si tiri in ballo questo lavoro. L’ho recitato ovunque, in Italia, all’estero, è stato tradotto e messo in scena in Europa da altre compagnie, è stato in cartellone per oltre dieci anni, contando alla fine quasi 500 repliche e vincendo una quantità notevole di premi e riconoscimenti. Insomma, che io lo voglia o no, è indiscutibilmente lo spettacolo più importante della mia vita…” (Riccardo Lestini, “ricordando Con il tuo Sasso”)

Lunazzurra Produzioniin collaborazione con Comitato Verità e Giustizia per Genova.


Col ferro e col fuoco martellate sull’Iliade – prima rappresentazione Imperia 2003

di e con Lauretta Dal Cin e Corrado Parodi

I classici rivelano verità intramontabili. Con parole che non hanno tempo, passano attraverso i secoli mantenendo intatto il loro valore formativo. La storia non è cambiata dai tempi della saga troiana, la sete di giustizia e uguaglianza è rimasta immutata, così come le sopraffazioni dei potenti.

La Maison des Hirondelles


Archivi&Azione  il dibattimento negato sui fatti di piazza Alimonda – prima rappresentazione Genova 2004

Regia di Giorgio Scaramuzzino

“Voglio raccontarvi quello che mi è successo, così vedrete che io, pur di difendere la giustizia non indietreggerei di fronte a nessuno, nemmeno alla paura della morte e che anzi, pur di non cedere, sarei pronto a morire. Vi dirò cose spiacevoli, come si usa nei processi, ma vere. Fui il solo ad oppormi a voi perché non fosse scavalcata la legge e pensai che dovessi seguire la legalità e la giustizia al prezzo di ogni rischio, piuttosto che associarmi a voi e alla vostra politica ingiusta…”
Platone – da l’Apologia di Socrate

A Genova, in piazza Alimonda, il 20 luglio 2001, alle ore 17.27,
da un defender dei carabinieri vengono esplosi due colpi di pistola.
Il primo colpo uccide Carlo Giuliani.
Quasi due anni dopo, il 5 maggio 2003, il giudice per le indagini preliminari decide l’archiviazione del procedimento.

Per i fatti di Piazza Alimonda e l’uccisione di Carlo Giuliani non si è arrivati a celebrare alcun processo. Il processo che fino ad oggi è stato negato nelle aule dei tribunali viene rappresentato in teatro come forte atto di denuncia civile e politica.
Archivi&Azione è la rappresentazione teatrale del dibattimento negato per i fatti di Piazza Alimonda del 20 luglio 2001 durante il G8. Viene messo in scena dagli attori del Teatro dell’Archivolto con la regia di Giorgio Scaramuzzino. La rappresentazione, significativo esempio di teatro civile, è stata apprezzata anche come un indispensabile contributo alla memoria e all’esigenza insopprimibile di verità. L’oggettività rende ancora più forti la drammaticità della rappresentazione e l’emozione partecipata di chi assiste.
Il testo è redatto esclusivamente sul materiale agli atti (indagine, testimonianze e dichiarazioni, ordinanza di archiviazione, controdeduzioni degli avvocati della parte offesa, accertamenti peritali), compreso ovviamente il repertorio fotografico e filmico. Conseguentemente, è una ricostruzione assolutamente rigorosa dal punto di vista giuridico, tecnico, scientifico, senza alcuna concessione a particolari ricostruzioni di parte. E tuttavia, è proprio l’estremo rigore a dare alla rappresentazione il pathos teatrale ed emozionale. Il cast è costituito da sei attori, che interpretano rispettivamente il GIP, i due avvocati della parte offesa, un anonimo anarchico assunto come testimone dall’ordinanza di archiviazione, il consulente tecnico della parte offesa e il carabiniere Mario Placanica.

Con gli attori del Teatro dell’Archivolto di Genova:

Rosanna Naddeo, giudice; Andrea Nicolini, anarchico; Elena Dragonetti,  avvocato parte offesa; Giorgio Scaramuzzino, avvocato parte offesa; Fabrizio Matteini, carabiniere Mario Placanica; Federico Vanni, voce


Da faro a faro – prima rappresentazione Palermo 2004

di Alessio Di Modica

Con Luca Recupero (marranzano e tamburello), regia di Marcello Cappelli 

E’ la storia del viaggio di un giovane di Augusta a Genova nei giorni del G8 dopo la notizia della morte di Carlo Giuliani. Un viaggio materiale ed un itinerario spirituale di formazione affrontando i temi più scottanti dell’attualità. Nello spettacolo, provocatorio e problematico, che trae origine dall’esperienza di un giovane attore, Alessio Di Modica, questi racconta il senso del suo impegno politico e sociale in una città come Augusta (alle prese con gravi problemi quali l’inquinamento, la militarizzazione e l’isolamento), attraverso i simboli culturali di una generazione, dalla musica di De Andrè alla poesia di Buttitta.

Produzione Mandara Ke Teatro


Carlo, Rachel e il gioco di Lottchen – prima rappresentazione Genova 2004

di Piero Arcangeli

Testi di Rachel Corrie, Rob Brezsny, Elsa Morante, musica di Piero Arcangeli, ensamble In Canto diretto da Fabio Maestri, soprano Alda Caiello, voce recitante Valentina Cresta, voce fuori campo Stefano Martellotti.

All’entusiasmo mite della studentessa statunitense si accompagnano la fantastica Lottchen – una ragazzina tedesca che riesce a scongiurare, grazie a un’invenzione, guerra mondiale e shoah – e il volto di Carlo, l’immagine che ci resta di un ragazzo vero che, come Rachel, ha opposto se stesso alla disintegrazione “sistematica e globale” della realtà rimanendone schiacciato.

Arci Direzione Nazionale in collaborazione con Comitato Piazza Carlo Giuliani


Black sun over Genoa – prima rappresentazione Edinburgh 2005

based on the original devised production Nothing Ever Burns Down By Itself.

Directed by Robert Rae, Associate Director Pete Baynes.

Video & Animation Sacha Kahir, Music John Sampson, Costumes Janis Hart

Black sun over Genoa tells the human story behind the anti-G8 Demostrations in Genoa 2001. Based on documentary accounts, this powerful play portrays the hope, the passion, the dedication of the protesters in the face of overwhelming opposition and reveals the tragedy of a young man who made the ultimate sacrifice for his belief in a better world.

Theatre Workshop’s play coincides with the G8 Summit 2005 taking place in Gleneagles,  Scotland. It is packed with the passion and spectacle of contemporary protest and includes a mass choir, carnival style tactical frivolity, haunting film footage and a huge cast of people from all ages and backgrounds. https://www.robertrae.co.uk/co-created/black-sun-over-genoa/embed/#?secret=T2PBni8arN

https://www.indymedia.org.uk/en/regions/london/2005/06/312778.html?c=on


(Re) Carlo (non) torna dalla battaglia di Poitiers – prima rappresentazione Genova 2006

di e con Giulio Cavalli

Musiche in scena Guido Baldoni.

Giullarata musicale su Genova 500 anni prima. Senza lieto fine.

“Mettere in scena uno spettacolo che possa raccontare un evento così complesso come il G8 e la morte di Carlo Giuliani non è facile ma soddisfa l’impegno di un proprio ruolo sociale. Noi ci abbiamo provato con quello che sappiamo fare: il sorriso sulle labbra, il grammelot e i mezzi che ci hanno lasciato in eredità i giullari” Giulio Cavalli.

Bottega dei mestieri Teatrali in collaborazione con Comitato Piazza Carlo Giuliani


Noccioline – Peanuts – prima rappresentazione Asti 2007

di Fausto Paravidino

Con Elena Arvigo, Alessia Bellotto, Vittoria Chiacchella, Luigi Di Pietro, Denis Fasolo, Iris Fusetti, Aram Kian, Lucia Mascino, Mauro Parrinello, Fulvio Pepe, Michele Sinisi.

Scene Antonio Panzuto, luci Pasquale Mari, costumi Sandra Cardini.

Regista collaboratore Nicoletta Robello, costumista collaboratore Cristina Da Rold.

Regia Valerio Binasco.

Testo scritto su commissione del Royal National Theatre of London nell’ambito del progetto “International Connections 2001”

Produzione Fondazione Teatro Due e Teatro Eliseo in collaborazione con BAM Teatro e con il contributo di Asti Teatro


Ragazzo – prima rappresentazione Barcellona 2014

Autoria i direcció: Lali Álvarez Garriga. Ajudant de direcció: Quimet Pla.

Ragazzo: Oriol Pla. Disseny de llums: Núria Solina. Disseny de So: Pau Matas. Assistent: Irene Vicente. Utilleria: Marta Garolera. Foto: Clàudia Serrahima. Temes musicals: Zoo.

Ragazzo és un crit a la vida, a la dignificació de les històries personals, a la reivindicació de la memòria col·lectiva i de la Història que els amos del món mai escriuran per nosaltres.

Dedicat a la memòria de Carlo Giuliani, assassinat a Gènova el 20 de juliol de 2001.

https://www.elprat.cat/la-ciutat/guia-agenda/dijous-teatre-ragazzo-de-lali-alvarez


Il matto 2 ovvero io non sono Stato – Una tragica farsa sul processo Giuliani e le morti di Stato prima rappresentazione 2016

Teatro della Cooperativa e Mercanti di Storie presentano
scritto e interpretato da Massimiliano Loizzi

Un esilarante monologo a tredici voci, una farsa tragicomica, uno spettacolo in bilico fra satira e poesia, denuncia e intrattenimento, teatro comico e teatro di parola.
Un’indagine basata su documenti, testimonianze e atti processuali riguardanti i violenti fatti del G8 di Genova – “La più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale” come detto da Amnesty International – e dell’omicidio di Carlo Giuliani, ragazzo ucciso il pomeriggio del 20 luglio 2001.

In un’incredibile girandola di ingressi, Massimiliano Loizzi dà vita a personaggi agli antipodi fra loro (giudice, avvocati, testimoni, giornalisti, carabinieri, poliziotti, onorevoli, manifestanti, black bloc e persino Giuliani stesso), grotteschi e surreali nella loro verità, mantenendo un ritmo serrato che via via sale in un crescendo di sentita denuncia, un atto poetico che è anche un atto civile e politico, con un finale sorprendente che urla a gran voce che l’unica giustizia possibile è la verità e l’arma più grande è la memoria.
Il processo messo in scena come una farsa tragicomica, diviene caricatura che mette in luce le pecche grottesche della giustizia e nel solco della migliore tradizione della satira e del teatro civile, punta il dito sul silenzio omertoso dello Stato; il tutto condito dall’ironia surreale di Loizzi che perdura per tutto lo spettacolo, capace di render comici anche i momenti più drammatici, rendendo così meno pesanti gli insoluti casi dell’ingiustizia italiana.
Uno spettacolo che spinge quasi con violenza a prendere parte in uno dei casi più discussi della storia della “seconda” repubblica.


Genova 21 – prima rappresentazione Genova 2021

Testo e regia di Fausto Paravidino

Con Iris Fusetti, Matteo Manzitti, Barbara Moselli, Fausto Paravidino, Enrico Pittaluga

Musiche di Matteo Manzitti

Produzione Teatro Nazionale di Genova

“… Mi sono avvicinato alla creazione di Genova 21 attraverso incontri pubblici e privati per cercare di capire chi siamo oggi in relazione a quell’idea di società che ci sembrava di stare costruendo vent’anni fa e di cui sentiamo nostalgia. La società che forse non c’è e però è molto desiderata e da molte persone. Quindi forse c’è: Genova 21 sarà una specie di diario del presente offerto in forma teatrale”.

Chi siamo e cosa siamo diventati in relazione a quell’idea di società che ci
sembrava di stare costruendo venti anni fa e di cui oggi sentiamo nostal-
gia? Dopo avere raccontato a caldo i fatti del G8 del 2001 nello spettacolo
Genova 01, Fausto Paravidino cerca oggi una nuova interlocuzione con il
pubblico. Genova 21 si nutre di una serie di incontri, pubblici e privati, tenuti
dal drammaturgo in questi mesi immediatamente precedenti alla messa in
scena. «Credo che il ventennale del G8 e l’epidemia di Covid 19 non abbiamo
niente di rilevante in comune ma la loro coincidenza illumina aspetti di noi. Ci
vede arrabbiati ma perduti, in massa ma soli, desiderosi di fare parte di una
società, ahimè, sempre più ipotetica e che ci sentiamo impotenti a costruire».


20 ANNI – Cronache di inizio millennio dal G8 di Genova

di e con Alessio Di Modica

Produzione Area Teatro

Una ballata metropolitana che utilizzando un linguaggio urbano attinge all’antica arte del Cunto; antico e contemporaneo si mischiano cercando una lingua universale che parli col suono più che col significato. È un racconto personale eppure collettivo allo stesso momento. E’ il punto di vista del cielo che guarda la folla colorata, i suoni, le danze, i canti, le speranze del mondo che si incontrano in un unico cammino. Poi di colpo, come in una brutta fiaba, tutto sale verso l’alto come il fumo nero dei lacrimogeni, le urla di paura, gli schizzi di sangue, la rabbia che spacca il petto, le fughe per le scalinate … e dopo ore ecco il fischio del treno che riparte per andar via lasciando un pezzo di ognuno li tra quelle strade, sotto quel cielo.

“Qualcosa di significativo accadde nei giorni di luglio del duemilauno: una marea di persone di diversa età, provenienza e storie invase le strade di Genova. il mare azzurro e il cielo blu erano la cornice, la voglia di cambiare il mondo e di camminare verso la libertà, l’amore, la rabbia e la gioia di essere insieme li spinse a incontrarsi, perché credevano che “rivoluzione vuol dire incontrarsi con sapiente pazienza” (Danilo Dolci). Erano gli anni dei Social Forum, di quello che venne definito il popolo di Seattle, in realtà era tutta gente che sentiva profondamente di essere cittadini del mondo e che credevano che la libertà fosse un diritto di nascita e non di nazionalità. In quel luglio del 2001 una generazione si scontrò contro il muro di una nuova repressione, “si consumò la più grande sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale” (Amnesty International), ma un’altra cosa riportarono i media. I fantasmi del passato tornarono e il dolore non andò più via. Nel 2003 sentimmo la necessità di raccontare ad altri quello che avevamo vissuto a Genova, dentro di noi e fuori. Adesso dopo 19 anni sentiamo la necessità di ricordare quello che è successo, come furono trattati i manifestanti. Oggi raccontiamo quei giorni con una ballata metropolitana, utilizzando un linguaggio urbano che attinge all’antica arte del Cunto, mischiando antico e contemporaneo, cercando una lingua universale che parli col suono più che col significato. E’ un racconto personale eppure collettivo allo stesso momento. Vogliamo cuntare, celebrare e rinnovare il sogno di una generazione col senno degli anni passati, il viaggio di quattro ragazzi spinti dal vento della coscienza civile e politica, che dal profondo sud vanno a Genova per incontrare tutti i sud del mondo e costruire un OTRO MUNDO.”


VENTI DA GENOVA

Canto teatrale per coro, cantastorie, due guardie e un Clown

Produzione Archivi Della Resistenza e Teatro dell’Assedio.

“Venti da Genova” è uno spettacolo musicale civile, che spazia dalla poetica rivoluzionaria alla testimonianza dei fatti e dei sentimenti che attraversarono le strade e le piazze di Genova vent’anni fa, nei giorni del G8, della protesta, della repressione.

Sulla scena molte voci – cantando, rivendicando, raccontando, ridendo, soffrendo – si alternano fra canzoni di lotta, testimonianze e poesie. Il cabaret diventa grand Guignol, aprendo sipari grotteschi e violenti sulle figure del Potere e della repressione che in quei giorni arrivò oltre ogni limite.

Le testimonianze fondate sul libro “LA RIVOLUZIONE NON È CHE UN SENTIMENTO 20 interviste a 20 anni dal G8 di Genova” (a cura degli Archivi della Resistenza, in uscita nella collana Verba Manent di ETS) danno corpo alla parte documentaria dello spettacolo, alternandosi ai testi ed alle canzoni originali di Alessio Lega, Michelangelo Ricci, Davide Giromini ed alle poesie di Federico Garcìa Lorca, Jacques Prévert, Wystan Hugh Auden. La drammaturgia è frutto di elaborazione collettiva e immersione in quella pagina rimossa della nostra cronaca.

Teatro politico in senso brechtiano, proprio per il tentativo di connettere i fatti di Genova alla storia d’Italia, alla stagione delle lotte e delle stragi (Bologna 80). Musica elettronica, coro greco di Erinni in lotta, vorticosa successione di sketch, pantomima, canzone narrativa, teatro danza. Lo spettacolo utilizza ogni mezzo espressivo per ridare vita alla battaglia di Genova, fatto epocale per la storia del nostro paese che ancora condiziona la nostra vita civile pesando sulle generazioni.

La regia è di Michelangelo Ricci, sulla scena Alessio Lega, Davide Giromini, Maria Grazia Fiore, Maurizio Muzzi, Simona Baldeschi, Giusi Salvia, Giuseppe Scavone, Soledad Flemma, Anna Martinese. Sonorizzazione e Arrangiamenti Rocco Marchi. L’illustrazione della locandina è di Sofia Figliè.