“[…] Sapete che su piazza Alimonda sono state condotte diverse inchieste di controinformazione? Niente di ufficiale: siamo nell’ambito di gente che non vuole mangiare la foglia, che si è messa al lavoro su centinaia di foto, di immagini in movimento e di testimonianze. Se state leggendo questo pezzo on line è possibile che siate persone che utilizzano Internet per conoscere ed informarsi al di là dei consueti canali dell’informazione.
Allora vi consigliamo di leggere queste contro-inchieste, tanto per farvi un’idea di che cosa si può fare se si vuole andare “oltre” quello che viene imposto. Sono di parte, dichiaratamente, sono state costruite con passione (e con una certa esperienza) e con la convinzione che sulla vicenda ci siano troppi fatti strani, troppi conti che non tornano. Potreste commentare che sono tutte illazioni, che non c’è niente di provato. Ma resterete scossi, scossi dalla quantità di cose che non sapevate di quel 20 luglio del 2001 a Piazza Alimonda, scossi dalla considerazione che, invece, potrebbe essere vero quello che dicono Arto, Franti e Lello Voce (gli autori delle inchieste). Scossi dal fatto che, se tutto dovesse essere archiviato, non saprete mai chi ha veramente sparato a Carlo Giuliani, perché e come. Non saprete mai se Carlo, quando fu travolto dalla camionetta per ben due volte era già morto (come sostiene il pubblico ministero) o ancora vivo (come sostengono molte testimonianze dei soccorritori). Non saprete mai se si può parlare di legittima difesa per un carabiniere con una pistola dentro una camionetta a quasi quattro metri da un ragazzo con un estintore vuoto in mano. Non saprete mai la dinamica dei fatti. E Genova 2001 sarà ufficialmente “cancellata”, resterà sospesa con il suo carico di lutti e di vergogna, come tanti altri misteri italiani, sopra le nostre teste.[…]”
A.M. da L’Unità


Tu che straparli di Carlo Giuliani, conosci l’orrore di Piazza Alimonda?

[…] Dicevamo: tutto quello che la maggioranza degli italiani sa della morte di Carlo è falso. Lo riscontriamo da anni, e lo abbiamo visto con maggiore intensità nei giorni scorsi, dopo le ultime sentenze della Cassazione sui giorni del G8. La “camionetta isolata e bloccata”, un estintore (vuoto) trasformato in arma letale… L’ignoranza su quell’episodio è trasversale, non conosce appartenenze di partito o coalizione.  E’ passata – anche nelle aule di tribunale – una “verità di regime”, confezionata già nella prima ora dopo l’uccisione di Carlo e mantenuta grazie a un’accorta vigilanza mediatica. Ma vigilanza contro cosa? Vigilanza contro qualunque tentativo di – letteralmente – allargare l’inquadratura e, al tempo stesso, inserire l’episodio nella sua temporalità, nella concatenazione di eventi di quell’orribile pomeriggio. La generazione più giovane ha avuto in eredità Genova come “peccato originale”. Ogni volta che si scende per le strade, gli spettri di Genova trascinano le loro catene: in primis “i Black Block” (espressione che esiste solo in Italia, nel resto del mondo si parla correttamente del Black Bloc, ma quella contro l’anglicorum è da anni una battaglia persa), e poi Carlo col “suo” estintore. Sempre l’estintore. Atmosfere e atmosfere di fiato sprecato su quel cazzo di estintore. […]

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http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=9071


PILLOLA ROSSA: La controinchiesta su Piazza Alimonda

Il passamontagna di Carlo Giuliani accusa le forze dell’ordine: chi infierisce su Carlo morente e perché?
L’analisi di foto nuove di P.zza Alimonda (ma conosciute dai magistrati) fa emergere una sconvolgente verità: intorno alle ore 17.30 del 20 Luglio 2001, in presenza di ufficiali di grado elevato della polizia e dei carabinieri, qualcuno infierisce su Carlo Giuliani ferito invece di aiutarlo, senza sapere se sia vivo o morto. […] E’ questo orrore che si voleva coprire con l’archiviazione? Spaccare intenzionalmente la testa ad un moribondo invece di soccorrerlo è ancora reato in questo paese?

Le Pulci della Daloiso: Dove si spiega, senza ombra di dubbio, perché è impossibile che il proiettile colpisca il sasso e ne venga deviato
Andando a spulciare le quarantotto pagine dell’ordinanza con la quale la GIP Elena Daloiso dispone l’archiviazione nei confronti di Mario Placanica ci siamo imbattuti in una serie impressionante di imprecisioni e contraddizioni. Alcune, apparentemente, di poco conto, altre più significative. Ma di certo la pulce più grossa è proprio quella che riguarda il famoso sasso che avrebbe frantumato e deviato il proiettile che colpisce Carlo Giuliani. Noi diciamo che questo è IMPOSSIBILE e vi spieghiamo il perché.

Assi nelle maniche nere: un profilo dei periti che hanno preparato la tomba alla verità su Genova-G8
A cosa servono i periti? Come si diventa perito? I periti *fanno* le sentenze? 4 assi, un mazziere e una matta. Un profilo dei periti che stanno seppellendo la verità sul G8 a Genova. Una partita giudiziaria truccata e senza regole insulta il bisogno di giustizia e verità sulla morte di Carlo Giuliani, sui fatti della Diaz e sulle responsabilità politiche e militari del massacro del G8.

P.zza Alimonda: l’organigramma dei CCIR (i carabinieri d’assalto)
Chi sono davvero i CCIR? Goteborg e Genova. I rapporti con il Tuscania. Troppi comandanti, alcuni troppo giovani. La polizia che punisce. Una prima parziale analisi delle relazioni dei comandanti dei carabinieri a Genova-G8. Come sempre con nomi e cognomi.

La “bestia nera” in P.zza Alimonda: un profilo dei protagonisti
Un riassunto delle puntate precedenti. Chi da’ il via ai CC in via Tolemaide? Il ruolo della *Legione straniera* e i para’ dei cc a GenovaG8. La formazione dei reparti. Check Point Tolemaide? I guai della Folgore. La stampa pon pon. Il quarto uomo: il mondo e’ piu’ piccolo del retro di un defender. Una foto. Un’inchiesta virale.


Piazza Alimonda: niente da archiviare

La ricostruzione, le immagini, i filmati e le controinchieste che smentiscono le conclusioni di PM e GIP sui fatti di Piazza Alimonda

“Il 5 maggio la gip Elena Daloiso ha deciso: archiviazione per Mario Placanica, il carabiniere accusato dell’omicidio di Carlo Giuliani. E non solo in nome della “legittima difesa”, come aveva chiesto il pm Silvio Franz: Daloiso va oltre e assolve Placanica in virtù dell’articolo 53 del codice penale, quello che prevede “l’uso legittimo delle armi”. Un precedente pericoloso: a sentire la Procura di Genova, un agente che ti spara addosso in fondo fa solo il suo dovere. Un precedente già visto molte volte nel nostro paese, ma non per questo meno disgustoso. La decisione del gip (giudice per le indagini preliminari) Daloiso significa che non ci sara’ un processo per i fatti di piazza Alimonda. I termini dell’assoluzione di Placanica sono agghiaccianti: Daloiso assume in toto i risultati delle perizie, “sulla correttezza delle cui metodologie non vi è in atto alcun elemento per dubitare”. Ma Daloiso ha mai fatto due ricerche sulla storia di questi periti? La gip accoglie la tesi del calcinaccio assassino ed assume per provato che “Placanica ha sparato verso l’alto”. Ma è stato davvero il carabiniere di leva a sparare a Carlo Giuliani? Daloiso proscioglie anche Filippo Cavataio, che per due volte ha investito con il defender Carlo Giuliani: in fondo, scrive la gip, gli avrebbe inferto solo “lesioni lievi”. La prova? Un’autopsia che lo stesso pubblico ministero aveva definito “superficiale”. E’ semplice e imbarazzante la verità su piazza Alimonda come la racconta la Procura di Genova: neanche un dubbio, a fronte di mille ombre e contraddizioni emerse dall’inchiesta. E Placanica? “Sarà un ottimo carabiniere”, si rallegra il suo avvocato; d’altronde, nonostante le menzogne e le reticenze di fronte al Parlamento e alla Procura, nessuno degli alti ufficiali coinvolti ha perso il posto. Anzi, sono stati così bravi a Genova che li mandano in Iraq. L’archiviazione di Placanica non chiude solo l’inchiesta sull’omicidio Giuliani, ma cerca di cancellare le responsabilità di chi ha gestito l’ordine pubblico in piazza Alimonda e dai palazzi del potere. Con il rischio molto concreto che questa sentenza diventi la pietra di paragone per gli altri procedimenti su Genova. Ma non sarà un atto giudiziario indecente a chiudere questo capitolo: Genova non si chiude qui e il lavoro di controinchiesta va avanti. Vogliamo la verità e non avremo pace fino a quel momento. Non avrete pace, senza giustizia.”