1218a ora in silenzio contro la guerra – 1 ottobre 2025

Siamo ancora vivi, siamo ancora vive!

I primi anni del nuovo secolo hanno visto pesanti sconfitte per chi ha tentato di opporsi a quell'”ordine delle cose“ che vede nella guerra, nello sfruttamento e nella povertà la sua rappresentazione più chiara.

– nel 2001 abbiamo cercato di opporci a Seattle, a Napoli e a Genova agli “8 grandi” che pretendevano di dominare il mondo. La risposta è stata morte, repressione e tortura.

– dal 2000 ad oggi, in Italia come nel mondo, la povertà è cresciuta e la forbice tra i più ricchi e i più poveri si è allargata.

– si è intensificata la guerra contro i migranti. L’Italia paga la Libia e la Tunisia per dare loro la caccia, incarcerarli e torturarli. Le destre, prive di argomenti elettorali convincenti, indicano i migranti come delinquenti e ladri di lavoro; vincono le elezioni e stravolgono la Costituzione.

– le guerre ed il riarmo sono sempre più considerate cose “normali”: le industrie armiere “danno lavoro”, si dice a chi cerca di opporsi. Come se la salute, la scuola e l’arte non potessero darne altrettanto.

– il lavoro è sempre più precario e malpagato. Al “lavoro” si subordina qualunque scelta di vita. La solidarietà tra lavoratori è sempre più condizionata.

Ma anche in questo quadro desolante sono comparsi segni di speranza: dai casi di diserzione e obiezione di coscienza in teatri di guerra al rifiuto dei portuali genovesi di caricare armi verso i paesi in guerra.

Fino al caso più eclatante: LA GLOBAL SUMUD FLOTILLA che , con la forza della nonviolenza cerca di opporsi al genocidio dei palestinesi da parte di Israele, di rompere il blocco illegale delle acque palestinesi e di portare aiuti.

C’è ancora speranza. Global Sumud Flotilla, siamo con voi. In qualunque modo decidiate di continuare la missione che avete scelto.

“… Sono i figli della generazione del G8, i figli di un’altra rivolta morale, una rivolta globale nonviolenta che si è data appuntamento a Genova per essere picchiata, brutalizzata, torturata e sconfitta Maggiani, La Stampa 29/9/25.

Norma Bertullacelli – ORA IN SILENZIO PER LA PACE