Le notizie che mi giungono dal carcere in questi giorni disegnano uno scenario peggiorato e decisamente grave. Le informazioni più verificate riguardano la palazzina dei semiliberi, dove il contagio si è allargato da pochi giorni anche al secondo piano, dove, dopo la scoperta di un primo “caso” è cominciata la quarantena pure lì. Al terzo piano, dove la chiusura per quarantena è cominciata da fine marzo, sono rimasti, ad oggi, solo due detenuti non positivi (su 41 iniziali) in seguito alla diffusione progressiva del virus. Una gara ad eliminazione, di fatto, senza premi però…

I detenuti con sintomi e/o risultati positivi al virus vengono spostati nel blocco E (detto Arcobaleno) e subito dopo vengono avviate le pratiche per la scarcerazione verso una detenzione domiciliare, per chi ha una casa a disposizione.

Secondo radio carcere sono non pochi i casi con sintomi sospetti che emergono ogni giorno dai diversi blocchi, ma non esistono dati ufficiali e certi sul numeri dei contagiati.

Nel blocco C un detenuto ha dato fuoco alla sua cella nei giorni scorsi.

Insomma, una situazione in continuità con quanto previsto, ma che potrebbe ulteriormente evolversi al peggio.

Luca Abbà, semilibero NO TAV in licenza


A questo link, trovate lo storico delle misure adottate:

Storico misure penitenziarie emergenza Covid-19